Molti bambini in tutto il mondo hanno abbandonato temporaneamente la scuola a causa del coronavirus.
Per questo motivo, è probabile che molti provino ansia. Ma come possono i genitori aiutare i loro figli in questa situazione?
Sebbene in condizioni normali milioni di bambini attendono con ansia il periodo di vacanza per essere liberi da responsabilità, quello che stanno vivendo ora non è normale . È probabile che trascorrano giorni e notti senza uscire di casa con i genitori.
Non avranno molti contatti con i loro amici e per gli adolescenti l’annullamento dei rapporti amicali genera una sorta di trauma.
Questa situazione diventa preoccupante sia per genitori che per i figli che dovranno affrontare insieme questo periodo. Sarà molto stressante perché oltre alle conseguenze per l’educazione e lo sviluppo sociale dei propri figli, dovranno aggiungerci le incertezze a livello di salute, economiche e lavorative.
Routine costante
Si raccomanda ai genitori di stabilire una routine chiara, soprattutto per i più piccoli. Ad esempio, un paio d’ore di studio al mattino o un’attività artigianale in un momento specifico nel pomeriggio.
Ciò vale soprattutto per i bambini in età pre-adolescente che tendono a isolarsi rapidamente se trascorrono molto tempo da soli.
Pertanto, i genitori dovrebbero giocare con loro e motivare i più avventurosi a prendere questa situazione come un ‘”avventura”. Va notato che questa strategia potrebbe non funzionare con i bambini più sensibili che avranno bisogno di maggiori rassicurazioni.
L’insegnante consiglia inoltre ai compagni di classe o ai membri di un gruppo musicale o di una squadra sportiva di rimanere in contatto tramite Skype, FaceTime o qualunque altro servizio di videochat. In questo modo possono giocare e condividere tra loro l’andamento delle rispettive giornate. Anche le videolezioni dovrebbero avvenire, soprattutto in determinate fasce d’età, in maniera meno rigida rispetto alle consuete lezioni.
I genitori dovranno essere creativi nel mantenere i loro figli in contatto con i loro amici e inventandosi nuovi giochi e modi per passare il tempo e non farli sentire eccessivamente annoiati e in ansia. Potrete anche fargli studiare l’inglese o fargli fare qualche altro corso che gli consenta di imparare qualcosa di nuovo divertendosi.
Uscite di casa (quando è possibile)
Uscire di casa non è più così facile, il che può aggiungere una sensazione di claustrofobia. Coloro che possiedono giardino, terrazza, patio o balcone sono agevolati e possono usarli per prendere una boccata d’aria fresca e fare esercizi fisici.
È necessario mantenere un equilibrio tra salute mentale e fisica tenendo sempre presente delle restrizioni di ogni singola zona del nostro Paese.
Qualora sia possibile andare al parco o stare in mezzo alla natura, non c’è posto più salutare e meno pericoloso.
Limita il pessimismo ma sì realista
È quasi impossibile tenere lontani i più piccoli dal parlare del coronavirus, soprattutto se i genitori vogliono essere a conoscenza degli aggiornamenti tramite radio, giornali e televisione.
Tuttavia è consigliabile non esporre i bambini sotto i 10 anni di età a nessun tipo di notizia allarmante a meno che non si tratti di uno spazio dedicato a quella fascia di età e che sa trattare il tema nell’ottica giusta.
Sebbene gli adolescenti siano più preparati a esprimere i propri giudizi, non dovrebbero essere lasciati nelle loro stanze per ore a cercare in Internet o utilizzare i social media senza supervisione. Anche la ricerca di notizie in merito al virus potrebbe avvenire secondo canali e fonti sbagliate creando un’idea errata della situazione che stiamo vivendo.
Un’altra potenziale conseguenza di così tante informazioni per i bambini è il “senso di colpa”.
I bambini potrebbero pensare che se tutto questo stia accadendo a causa di qualcosa che hanno fatto. È una situazione molto strana per loro . Dobbiamo insegnargli che non è colpa loro e che i bambini di tutto il mondo stanno vivendo la stessa esperienza e non è colpa di nessuno.
Le notizie sul coronavirus sono scoraggianti per le persone di tutte le età ma i genitori possono offrire una prospettiva diversa.
Allevia le loro paure pur essendo realistico. Non avrebbe senso negare tutto ciò che sta succedendo accanto a noi perché è inevitabile che il ragazzo ne sia direttamente coinvolto ma allo stesso tempo non c’è motivo di allarmare con il numero di morti o la possibilità di contrarre il Covid.
Preparati alle loro domande
Sarà difficile ma dobbiamo provarci. Dobbiamo includere i bambini in queste discussioni. Dall’età di 4-5 anni vorranno essere sempre aggiornati.
Le conversazioni tra i genitori su come sono preoccupati per il coronavirus possono protrarsi per tutto il giorno fino a che i bambini non andranno a letto e le domande al riguardo potrebbero essere tante. Preparatevi preventivamente le possibili risposte per evitare di sbagliare le risposte e creare uno stato di ansia o eccessiva rilassatezza nel bambino.
Quando finirà?
In molte occasioni, i bambini chiederanno se siamo vicini alla fine della pandemia.
Per i più piccoli è un nuovo concetto. Dovrete fargli immaginare che sarà una specie di vacanza lunga ma forse non altrettanto divertente.
Sicuramente dovrete rispondere a questa domanda a cui nessuno saprà date una risposta certa. In questo caso però, anche grazie all’imminente inizio della vaccinazione, dovrete infondere positività e cercare di alleggerire il carico di preoccupazione dei vostri figli.